Azioni preventive
Le principali azioni preventive (Clark et al., 2009, McComb 2010, Blinn-Pike
2010, Grant 2010, Shead 2010, Shaffer 2010, Potenza 2011, Ariyabuddhiphongs
2011, Slutske 2012, Rahman 2012, Todirita 2012, Jimenez-Murcia 2012, Caillon
2012, Larimer 2012, Khazaal 2012) dovrebbero mirare ai singoli fattori di
rischio, tenendo conto che per un’azione efficace è necessario agire sia
sull’individuo ma anche sugli stimoli e sul contesto socio-ambientale.
Prevenzione selettiva rivolta ai giovani
Per quanto riguarda l’individuo, la prevenzione selettiva è la forma che si è dimostrata più efficace soprattutto negli ambienti della scuola e della famiglia. Le azioni concrete consigliate sono l’early detection (individuazione precoce) delle condizioni di vulnerabilità (6 – 12 anni) e l’early detection dei comportamenti a rischio (nel momento in cui le persone cominciano a giocare). Sull’individuo è possibile anche espletare degli interventi precoci quali i training per il riconoscimento preventivo delle situazioni di rischio, il rinforzo delle funzioni di autocontrollo e di coping e la correzione delle distorsioni cognitive e delle false credenze sulle probabilità e abilità di vincita. La prevenzione selettiva precoce è giustificata anche da un’evidenza secondo cui nei bambini con età di 3 anni, dove sia presente un temperamento che manifesta una carenza di controllo caratterizzato da scarso controllo dei comportamenti e delle emozioni (Slutske 2012), vi è un aumento della probabilità di sviluppare disordini correlati al gioco d’azzardo in età adulta (21-32 anni). L’obiettivo di questo tipo di prevenzione selettiva è quindi quello di cogliere anticipatamente il deficit del controllo degli impulsi emotivi e comportamentali in giovanissima età, intervenendo tempestivamente, attraverso la diagnosi precoce del deficit prefrontale e un intervento altrettanto precoce per il potenziamento dell’autocontrollo e della regolazione emotiva e di supporto educativo alla famiglia. Si è dimostrata inoltre efficace l’azione di prevenzione specifica e precoce sulle distorsioni cognitive dei ragazzi relative al gioco d’azzardo. L’obiettivo di questa azione è quella di cambiare le credenze errate sul gioco d’azzardo (probabilità di vincita, capacità di influenzare il risultato di vincite casuali mediante riti od oggetti o abilità, ecc.).
Un’importante misura, inoltre, è quella di non utilizzare testimonial famosi soprattutto nell’ambito dello spettacolo e dello sport e attrattivi per i giovani. Una forte disapprovazione sociale, ben esplicitata, sul gioco d’azzardo come sulle altre dipendenze derivanti, ad esempio, dall’uso di sostanze, si è dimostrata efficace nel ridurre il numero di utilizzatori di questi giochi. Di conseguenza, una forte riduzione e gestione dei messaggi pubblicitari generalizzati sarà auspicabile nei prossimi anni.
Prevenzione online
E’ possibile anche agire sugli stimoli del gioco d’azzardo diminuendo la disponibilità ambientale (riduzione del numero delle sale giochi, del numero delle slot machine e dei giochi online). è da prevedere anche una diminuzione dell’accessibilità agli stimoli soprattutto da parte dei minori (divieto di gioco prima dei 18 anni) e dotare le slot machine e i giochi che basano il loro funzionamento su apparecchi digitalici (compreso Internet) di segnali di warning e di “stop” in caso di comportamenti problematici del giocatore.
Esiste, inoltre, anche la possibilità di usare software interattivi specifici e contemporaneamente interventi di educazione emotiva e razionale (Todirita 2012). Una particolare attenzione va inoltre posta sul marketing e la pubblicità in quanto fattori di forte impatto emotivo ed in grado di influenzare fortemente le persone vulnerabili al gioco d’azzardo e a spendere forti somme per giocare. Molti studi sono stati fatti a riguardo che dimostrano questa condizione (Paternak 1999, Ladouceur 1999, Volberg 2000, Mitka 2001, Sibbald 2001, Volberg 2002, Shaffer 2002, Korn 2003, Monaghan 2010, Binde 2005, Friend 2009, McMullan 2009, Derevensky 2010, Fried B 2010, McMullan 2010, Livingstone 2011 B, Planinac 2011, Sklar 2010).
Altre azioni preventive
Un’altra misura risultata efficace è l’uso di carte prepagate controllabili e tracciabili.
La pubblicizzazione dei punti di supporto e di aiuto per le persone che presentano disturbi di gioco d’azzardo problematico è un’altra misura da prevedere per evitare la progressione a gioco patologico.
Infine, è necessario ricordare che esistono alcuni farmaci specifici in grado di incentivare il gioco d’azzardo e, pertanto, sarebbe opportuno indicare esplicite avvertenze sui foglietti illustrativi di questi farmaci e sostanze varie.
Il meccanismo fisio-patologico dei danni da pubblicità del gioco d’azzardo viene particolarmente esacerbato da quella pubblicità generalizzata che utilizza immagini e situazioni fortemente evocative, ingannevoli (sulla base anche delle leggi della probabilità di vincita) e figure di opinion leader oltre che di soluzione di tutti i problemi sociali e di vita del giocatore. La figura successiva riporta in sintesi tale meccanismo.
Fig. 38 - Meccanismo fisio-patologico dei danni da pubblicità del gioco d’azzardo. Serpelloni, 2012.
Bibliografia
Prevenzione selettiva rivolta ai giovani
Per quanto riguarda l’individuo, la prevenzione selettiva è la forma che si è dimostrata più efficace soprattutto negli ambienti della scuola e della famiglia. Le azioni concrete consigliate sono l’early detection (individuazione precoce) delle condizioni di vulnerabilità (6 – 12 anni) e l’early detection dei comportamenti a rischio (nel momento in cui le persone cominciano a giocare). Sull’individuo è possibile anche espletare degli interventi precoci quali i training per il riconoscimento preventivo delle situazioni di rischio, il rinforzo delle funzioni di autocontrollo e di coping e la correzione delle distorsioni cognitive e delle false credenze sulle probabilità e abilità di vincita. La prevenzione selettiva precoce è giustificata anche da un’evidenza secondo cui nei bambini con età di 3 anni, dove sia presente un temperamento che manifesta una carenza di controllo caratterizzato da scarso controllo dei comportamenti e delle emozioni (Slutske 2012), vi è un aumento della probabilità di sviluppare disordini correlati al gioco d’azzardo in età adulta (21-32 anni). L’obiettivo di questo tipo di prevenzione selettiva è quindi quello di cogliere anticipatamente il deficit del controllo degli impulsi emotivi e comportamentali in giovanissima età, intervenendo tempestivamente, attraverso la diagnosi precoce del deficit prefrontale e un intervento altrettanto precoce per il potenziamento dell’autocontrollo e della regolazione emotiva e di supporto educativo alla famiglia. Si è dimostrata inoltre efficace l’azione di prevenzione specifica e precoce sulle distorsioni cognitive dei ragazzi relative al gioco d’azzardo. L’obiettivo di questa azione è quella di cambiare le credenze errate sul gioco d’azzardo (probabilità di vincita, capacità di influenzare il risultato di vincite casuali mediante riti od oggetti o abilità, ecc.).
Un’importante misura, inoltre, è quella di non utilizzare testimonial famosi soprattutto nell’ambito dello spettacolo e dello sport e attrattivi per i giovani. Una forte disapprovazione sociale, ben esplicitata, sul gioco d’azzardo come sulle altre dipendenze derivanti, ad esempio, dall’uso di sostanze, si è dimostrata efficace nel ridurre il numero di utilizzatori di questi giochi. Di conseguenza, una forte riduzione e gestione dei messaggi pubblicitari generalizzati sarà auspicabile nei prossimi anni.
Prevenzione online
E’ possibile anche agire sugli stimoli del gioco d’azzardo diminuendo la disponibilità ambientale (riduzione del numero delle sale giochi, del numero delle slot machine e dei giochi online). è da prevedere anche una diminuzione dell’accessibilità agli stimoli soprattutto da parte dei minori (divieto di gioco prima dei 18 anni) e dotare le slot machine e i giochi che basano il loro funzionamento su apparecchi digitalici (compreso Internet) di segnali di warning e di “stop” in caso di comportamenti problematici del giocatore.
Esiste, inoltre, anche la possibilità di usare software interattivi specifici e contemporaneamente interventi di educazione emotiva e razionale (Todirita 2012). Una particolare attenzione va inoltre posta sul marketing e la pubblicità in quanto fattori di forte impatto emotivo ed in grado di influenzare fortemente le persone vulnerabili al gioco d’azzardo e a spendere forti somme per giocare. Molti studi sono stati fatti a riguardo che dimostrano questa condizione (Paternak 1999, Ladouceur 1999, Volberg 2000, Mitka 2001, Sibbald 2001, Volberg 2002, Shaffer 2002, Korn 2003, Monaghan 2010, Binde 2005, Friend 2009, McMullan 2009, Derevensky 2010, Fried B 2010, McMullan 2010, Livingstone 2011 B, Planinac 2011, Sklar 2010).
Altre azioni preventive
Un’altra misura risultata efficace è l’uso di carte prepagate controllabili e tracciabili.
La pubblicizzazione dei punti di supporto e di aiuto per le persone che presentano disturbi di gioco d’azzardo problematico è un’altra misura da prevedere per evitare la progressione a gioco patologico.
Infine, è necessario ricordare che esistono alcuni farmaci specifici in grado di incentivare il gioco d’azzardo e, pertanto, sarebbe opportuno indicare esplicite avvertenze sui foglietti illustrativi di questi farmaci e sostanze varie.
Il meccanismo fisio-patologico dei danni da pubblicità del gioco d’azzardo viene particolarmente esacerbato da quella pubblicità generalizzata che utilizza immagini e situazioni fortemente evocative, ingannevoli (sulla base anche delle leggi della probabilità di vincita) e figure di opinion leader oltre che di soluzione di tutti i problemi sociali e di vita del giocatore. La figura successiva riporta in sintesi tale meccanismo.
Fig. 38 - Meccanismo fisio-patologico dei danni da pubblicità del gioco d’azzardo. Serpelloni, 2012.
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