Le tappe
Il percorso evolutivo che alcune persone
vulnerabili possono intraprendere nel momento in cui vengono a contatto e
stimolate con il gioco d’azzardo può manifestarsi in modi diversificati, sia in
base alle caratteristiche dell’individuo che a quelle dell’ambiente in cui
vive. Il gioco d’azzardo patologico è da considerarsi una patologia progressiva
che può colpire alcuni individui, con rischi diversificati, che reagiscono alla
vincita e alla perdita di denaro in maniera diversa, che hanno un grado di
consapevolezza e di autocontrollo differenti e, di conseguenza, un
comportamento alla sperimentazione degli stimoli “vincita/perdita” molto diverso.
Fig. 9 - Percorsi comportamentali che le persone possono intraprendere nel momento in cui vengono a contatto e stimolate con il gioco d’azzardo. Serpelloni, 2012.
Fig. 9 - Percorsi comportamentali che le persone possono intraprendere nel momento in cui vengono a contatto e stimolate con il gioco d’azzardo. Serpelloni, 2012.
Il
decorso comportamentale del gioco d’azzardo patologico può essere rappresentato
attraverso 7 fasi (Rosenthal 1992, Serpelloni 2012):
La
prima, di solito, è rappresentata dalla vincita, da un senso di prestigio e
potere ed è spesso accompagnata da onnipotenza.
La seconda fase è quella della perdita inaspettata con conseguente rincorsa della vincita desiderata ma seguita da continue perdite, con un andamento a spirale.
La terza fase viene descritta come la fase della disperazione, con coinvolgimento in attività illegali, fantasie di fuga e spesso con pensieri suicidi.
La quarta è la fase della rinuncia e della richiesta di trattamento, con un incremento dei pensieri suicidi.
La quinta fase è quella del trattamento intensivo e del successivo follow up, con tutte le difficoltà inerenti all’aderenza, alle prescrizioni e all’insorgere del craving durante il trattamento.
La sesta fase è la fase della recidiva, che può durare anche a lungo, e del successivo tentativo di ritorno alle cure.
La settima fase può avere due alternative: può essere quella del comportamento controllato (etero e auto sostenuto) con astinenza dal gioco, o quella della continuazione del gioco patologico con aumento dei problemi finanziari e legali.
Fig. 10 - Fasi che caratterizzano il decorso comportamentale del gioco d’azzardo patologico. Rosenthal, 1992. Modificato da Serpelloni, 2012.
Bibliografia
La seconda fase è quella della perdita inaspettata con conseguente rincorsa della vincita desiderata ma seguita da continue perdite, con un andamento a spirale.
La terza fase viene descritta come la fase della disperazione, con coinvolgimento in attività illegali, fantasie di fuga e spesso con pensieri suicidi.
La quarta è la fase della rinuncia e della richiesta di trattamento, con un incremento dei pensieri suicidi.
La quinta fase è quella del trattamento intensivo e del successivo follow up, con tutte le difficoltà inerenti all’aderenza, alle prescrizioni e all’insorgere del craving durante il trattamento.
La sesta fase è la fase della recidiva, che può durare anche a lungo, e del successivo tentativo di ritorno alle cure.
La settima fase può avere due alternative: può essere quella del comportamento controllato (etero e auto sostenuto) con astinenza dal gioco, o quella della continuazione del gioco patologico con aumento dei problemi finanziari e legali.
Fig. 10 - Fasi che caratterizzano il decorso comportamentale del gioco d’azzardo patologico. Rosenthal, 1992. Modificato da Serpelloni, 2012.
Bibliografia
- Rosenthal RJ. Pathological gambling. Psychiatr Ann 22: 72-78. 1992.
- Serpelloni G., Rimondo C. 2012, Gioco d’azzardo problematico e patologico: inquadramento generale, meccanismi fisiopatologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione, Italian Journal on Addiction, Vol.2, Num.3-4, 2012, pp.7-44.