Martedí 19 Marzo 2024
 
 

GAMBLING

Gioco d'Azzardo Patologico

In collaborazione con
UOL - Medicina Legale
Laboratorio Tossicologia Forense
dronetplus.eu

Caratteristiche dello stimolo nel GAP



sinapsi
Nell’analizzare le caratteristiche dello stimolo in grado di produrre ricompensa, e quindi gratificazione, anche per poter meglio interpretare gli stimoli derivanti dal gioco d’azzardo, è necessario ricordare che lo stimolo stesso presenta varie componenti che sono in grado di modificare l’intensità della gratificazione percepita dal giocatore d’azzardo. Il core primario dello stimolo risente di una serie di fattori periferici o secondari in grado di inibire o incrementare il risultato di gratificazione percepita.

Questi fattori periferici sono fondamentalmente di due tipi. Il primo tipo è costituito dalle circostanze ambientali, come la location e una serie di stimoli addizionali in grado di incrementare il craving o la ricompensa, che non hanno diretta implicazione con lo stimolo primario (core). Basti pensare a tutti gli stimoli secondari che vengono messi all’interno delle sale da gioco e dei casinò e che nulla hanno a che fare con l’azione diretta del gioco (esempio luci, musica, ambienti stimolanti, alcol, evocazioni sessuali, ecc.). Il secondo tipo è rappresentato dalle aspettative generate dallo stesso individuo ed in particolare dal livello d’ansia e di eccitazione derivante dalle sue aspettative, le credenze e le fantasie sulle vincite di denaro, l’arousal, il livello di craving e i feedback ricevuti in passato dal gioco. Così è possibile spiegare perché alcuni stimoli uguali vengano percepiti con diversa intensità dal soggetto (rilevanza personale) sulla base anche di un diverso corredo di condizioni periferiche in cui gli stimoli primari vengono fruiti.

Fig. 18 - Fattori periferici (fattori secondari) in grado di inibire o incrementare il risultato di gratificazione. Serpelloni, 2012.
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E' importante ricordare che ogni persona ha una risposta differenziata ai vari stimoli che vengono quindi percepiti con diversa rilevanza. In altre parole, uguali fonti di stimolazione possono essere più o meno gradite (e quindi ricercate in futuro) dai singoli soggetti in maniera differenziata. Ciò dipende fondamentalmente dal tipo e dalla struttura dei sistemi di ricompensa del soggetto e da una serie di fattori cognitivi, oltre che neurobiologici, che sono in grado di creare aspettative, percezioni ed emozioni diversificate da soggetto a soggetto. I soggetti affetti da GAP percepiscono e apprezzano maggiormente, in termini di gratificazione prodotta, gli stimoli derivanti dal gioco d‘azzardo rispetto alla popolazione normale e questo è in relazione alla diversa strutturazione dei loro sistemi dopaminergici e processi di gratificazione.

Pertanto, essi tenderanno a selezionare e a reiterare la fruizione di questi stimoli rispetto agli altri normali stimoli di gratificazione. Se si associa questa disfunzione alle altre presenti a livello neurocognitivo, quali i disturbi del controllo dei comportamenti (impulsività e compulsività), la difficoltà di problem analysis e problem solving, la scarsa flessibilità cognitiva, la presenza di credenze irrazionali, ne esce un quadro sintomatologico complesso ma coerente che spiega il comportamento dei pazienti affetti da gioco d’azzardo patologico.

Fig. 19 - Selezione degli stimoli per il sistema comportamentale (abitudinario) di ricompensa. Serpelloni, 2012.
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Fig. 20 - Diversa rilevanza e gratificazione negli stimoli derivanti dal gioco d’azzardo nei soggetti normali e nei soggetti con gioco d’azzardo patologico. Serpelloni, 2012. 
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Alcuni autori (Petry 1999, Clark 2009) hanno rilevato come nei giocatori d’azzardo patologici, così come nella dipendenza da sostanze, vi sia una più rapida risoluzione della soddisfazione da ricompensa rispetto alla popolazione non vulnerabile e contemporaneamente un’elevata riduzione della durata della soddisfazione derivata dalle ricompense. Questo spiegherebbe la successiva ricerca di nuovi e ripetuti stimoli nell’immediato nei giocatori d’azzardo patologici.  è  stato visto inoltre che i giocatori patologici hanno livelli di dopamina maggiori già durante l’anticipazione e l’attesa della ricompensa ma questa gratificazione è minore in caso di vincita (Clark 2009). La perdita al gioco, inoltre, produce un minor abbassamento dei livelli di ricompensa rispetto ai soggetti normali che, in tal caso, vengono disincentivati al gioco. Contemporaneamente, è stato osservato che il livello di controllo prefrontale nei giocatori patologici è più basso durante il gioco rispetto ai soggetti normali. Questo sbilanciamento nei giocatori problematici è la ragione per cui continuerebbero il gioco in maniera compulsiva: essa è sostenuta dalle condizioni neuro-psico-biologiche precedentemente descritte che caratterizzano la vulnerabilità individuale (geneticamente determinata) delle persone predisposte a sviluppare dipendenza da gioco nel caso in cui vengano stimolate con gioco d’azzardo.


Fig. 21 - Minor soddisfazione da ricompensa nei giocatori d’azzardo patologici. Serpelloni, 2012.
fig 99



Bibliografia

  • Clark et al., Gambling Near-Misses Enhance Motivation to Gamble and Recruit Win-Related Brain Circuitry, Neuron. 2009 February 12; 61(3): 481–490.
  • Petry NM, Casarella T. Excessive discounting of delayed rewords in substance abusers with gambling problems. Drug alcohol depend 56: 25-32, 1999.